Riflessioni storiche contemporanee

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(Edited)

Buonasera Hivers,
Oggi sono in vena di riflessioni. Anche se non sono per nulla uno storico, e non possiedo chissà quali informazioni, ho comunque sempre pensato che la storia sia una conoscenza fondamentale a questo mondo, questo perché sapere quello che è avvenuto in passato può essere sfruttato in vari modi:

  • Evitare di ripetere gli stessi errori;
  • Prendere spunto dalle esperienze maturate dalle persone del passato e sfruttarle per migliorare se stessi;
  • Capire determinate dinamiche, per riuscire ad anticipare situazioni spiacevoli.

Ho elencato tre ragioni, ma evidentemente ce ne possono essere molte altre.
Aggiungo un altro particolare (parlando di storia umana naturalmente), che di sicuro non è sfuggito agli osservatori più attenti. Capita di sentirsi dire "sai chi fa la storia?", la risposta più elementare potrebbe essere, "sono le persone a fare la storia", in realtà una risposta più verosimile secondo me, è che "la storia la fa chi la scrive!".

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Capire questo è di fondamentale importanza. Soprattutto quando si parla di guerre, di conflitti. Se chi scrive la storia è il vincitore di un conflitto, allora nella storia verrà ricordato come un conquistatore, come un grande condottiero. Al contrario i perdenti sono spesso ricordati come carnefici, criminali etc etc. Questo anche se fondamentalmente non esiste grande differenza tra le azioni degli uni rispetto a quelle degli altri. Eppure agli occhi dei posteri ci sarà grande differenza!

Questo fa sì che la storia, come la conosciamo, o meglio, come ci è stata raccontata, potrebbe, almeno in parte essere finta, fuorviante, atta ad un preciso scopo. Ora non voglio addentrarmi oltre in questo ragionamento, perché evidentemente è molto complesso, e francamente non ritengo di avere le basi per andare oltre. Ma penso che un fondo di verità ci sia.

Ora vorrei estendere questa riflessione, cercando di fare un parallelo con il presente.

In questi anni tra covid e più recentemente la guerra in Ucraina, mi è capitato spesso di guardare i vari talk show e trasmissioni televisive a tema. E devo dire che di cazzate ne ho ascoltate parecchie. Ma non è questo il punto. Tralasciando quindi le posizioni più assurde ed indimostrabili (i vari il virus non esiste, oppure gli scenari di guerra sono set cinematografici, per capirci) quello che mi lascia perplesso è aver assistito davvero tante volte al massacro mediatico di chi cerca di fare un ragionamento logico, ma fuori dal coro.

L'ho notato davvero tante volte, ci sono 3, 4 che più o meno portano avanti posizioni simili, poi ce n'è uno che invece, ha una posizione diversa, ma non una posizione dissennata, ma semplicemente una diversa, che parte da presupposti diversi e logicamente arriva a conclusioni differenti. Ed in quel momento partono un pò tutti, compreso il conduttore che dovrebbe essere super-partes, a dargli addosso, negando qualunque cosa abbia detto.

Si è visto spesso durante il covid, ed è ancora più evidente ora, con la guerra Ucraina. Ora questo tipo di cose a mio parere sono quelle che favoriscono la polarizzazione delle opinioni. Invece di cercare di fare chiarezza in questioni di per se estremamente complicate, si crea confusione, facendo si che la pensa in un modo, la penserà sempre di più in quel modo. Così si allontanano sempre di più le persone, e si creano scontri sempre più accesi. Ma soprattutto la verità, per quanto complicata invece che venire fuori, viene sempre più coperta da una montagna di inutili parole e luoghi comuni.

Qui il legame con il concetto iniziale di questo post, la storia la fa chi la scrive, e l'attualità, dualmente, la fa chi la racconta!



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7 comments
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Ci puoi contare che chissà quante balle ci hanno raccontato sin dalle pietose scuole dell'obbligo. Non ho alcun dubbio sul punto, a dispetto della qualifica di dubbiosa seriale.
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Il dubbio è il presupposto della conoscenza 😊
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E' lo sgarbismo, credo che sia stato lui il primo. Siccome l'altro ha argomentazioni a cui non sai ribattere, si fa casino alzando la voce, parlando sopra, in modo che la conversazione non arrivi dall'altra parte del televisore.
La parte più seccante è che questa cosa abbia dato risultati in termini di ascolto per cui i conduttori nel tempo se la vanno a cercare quando non sono proprio loro a creare le condizioni.

Un altro esempio, che mi da i nervi, è quando il conduttore pone una domanda, ma dopo pochi secondi in cui sente la risposta (che evidentemente non gli piace) cerca di interrompere con una nuova domanda. Come a dire, quello che stai dicendo è noioso e non ci frega nulla oppure è di poco valore concettuale.

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Si, è proprio vero! A quanto pare è la caciara a fare audience e non le argomentazioni valide.. il problema più grande che ci vedo in questo è che il risultato è una informazione non veritiera o fuorviante. Ci vuole davvero tante impegno e tante energie mentali per districarsi in questo mare di stronzate 😅
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