I momenti significativi a livello podistico - 30° puntata - Chiusura di un anno durissimo

Retrocedo di qualche settimana, dimenticavo di celebrare, sotto un certo punto di vista, quell'anno molto particolare, il 1989, che ha segnato irrimediabilmente la mia vita, prima la morte di mio fratello, poi venni lasciato perché quella ragazza provava per me un bene fraterno, andai in montagna, per la festività di Capodanno, con i miei ex-compagni delle superiori, giusto qualche decina di km dalla nostra città, per staccare con una routine quotidiana che troppo spesso ancora mi faceva ricondurre la mente a quegli eventi che non erano affatto piacevoli da sopportare, anzi, ancora non li avevo minimamente metabolizzati, la testimonianza fu che non ebbi nemmeno la voglia di festeggiare la fatidica mezzanotte del 31 dicembre, preferei alzarmi la mattina seguente, quando ancora tutti dormivano, lasciando un biglietto sul tavolo avvisando che ero uscito per andare a correre, giusto per non mettere in allarme nessuno, anche se sapevano che probabilmente sarei andato a fare un po' di movimento...

Erano da poco passate le 8 di mattina, in giro per le strade non c'era praticamente nessuno, figuriamoci, chi è quel coglione che si mette in strada a quell'ora, del 1° di gennaio, se non un disperato senza pace come me?? Infatti ero quasi solo, durante tutta la lunghezza del mio allenamento incontrai solamente 3 vetture, certo, le strade erano con traffico abbastanza limitato anche durante i giorni feriali, ma 3 automobili per 20 km di allenamento erano davvero poche...

Il paesaggio era semplicemente stupendo, non tirava un filo di vento, il cielo era completamente coperto e stava per iniziare a nevicare, pochi minuti dalla partenza della mia fatica e i primi fiocchi iniziarono a cadere, soffici, leggeri, impalpabili, in breve tempo, date le condizioni meteo favorevoli, si formò un piccolo strato di neve a terra, di pochi centimetri, ma in progressivo aumento, fino a superare comodamente i 10 centimetri quando terminai la mia fatica, con quel piacevole sfinimento che avvolge il corpo quando si è fatta una cosa giusta, quando si sono fatte le cose a modo, e quell'allenamento era proprio quello che ci voleva, per scaricare tutta la tensione di quei giorni particolari, che dovevano essere di festa, invece erano solamente di dolore, di ricordi dolorosi e niente altro, era tempo di girare pagina, di svoltare in quel nuovissimo 1990, che speravo tanto fosse diverso, almeno in parte, dall'anno precedente, dove purtroppo vedevo e ricordavo unicamente gli eventi devastanti che lo avevano contraddistinto così tragicamente...

Continua...