I momenti significativi a livello podistico - 25° puntata - Verso l'ineluttabile...

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Dopo quell'incredibile Ora in Pista, ci fu l'avvio verso una fine che sembrava impossibile ma, per quanto assurda, per quanto allucinante, per quanto inaccettabile, fu, sotto un punto di vista particolarissimo, anche ineluttabile, perché ragionando in un'ottica distorta e deviata, era un qualcosa che non era così inimmaginabile da pensare, il contesto sociale, i tempi che furono, la fragilità caratteriale del soggetto potevano fare presagire l'arrivo di un evento di tale funesta portata, ma probabilmente non ci si voleva credere, perché alla fine la mente doveva vincere su tutto quel macello di sensazioni, di fatti e di accadimenti che stavano succedendo, in quella maledetta estate mio fratello ebbe la conferma di una situazione che non riuscì ad accettare completamente, forse per nulla, in quanto tentò diverse strade, fece mille progetti, il tutto senza che io ne venni direttamente a conoscenza, sapevo di quel fatto, perché mi era stato rilevato da terza persona, ma volevo che fosse lui a confessarmelo, che si aprisse con me, un pomeriggio, pochissime settimane prima che decidesse di farla finita, stava quasi per dirmelo, che quell'attesa, che inizialmente era stata gioisa, si era trasformata come in una specie di incubo, una sorta di Spada di Damoche che pendeva sulla sua testa, che mano a mano che i giorni avanzavano e che la data presunta si avvicinava sarebbe stato sempre peggio, perché non era riuscito ad accettare quella situazione, una sorta di evidenza che qualcosa non era funzionato nel suo rapporto, e si era concretizzato in quel dato di fatto, con l'ammissione da parte di chi di competenza che non era come sembrava, che non era lui il protagonista di quella situazione, penso che, seppur abbia sfumato abbastanza, si sia capito quello che ho voluto dire, non temo nulla, perché 4 giorni dopo la morte di mio fratello io parlai direttamente con questa persona, direttamente coinvolta in quel disastro che successe, perché le chiesi secco se quella notizia che mi era giunta alle orecchie fosse vera, cercò di difendere, di giustificarsi, di rimandare la domanda al mittente, chiedendomi come facessi a saperlo, ma fui irremovibile, doveva rispondere alla mia domanda, senza tergiversare, e la risposta fu affermativa, era successo altro, fuori dal cerchio famigliare, del resto, mi ripeto, non rischio assolutamente nulla, a parte quello che mi disse, l'evidenza è innegabile, perché ci sono delle caratteristiche che risultano indiscutibilmente appartenenti ad altre sfere di competenza, e, alla fine della giostra, se proprio proprio, c'è una prova che è possibile anche a distanza di tanto tempo, per cui sempre prenderla nel culo, come purtroppo fu il caso di mio fratello, anche no...

Ritornando al discorso podistico, le condizioni atletiche di mio fratello iniziarono a decadere, si diede la colpa al caldo, a questo, a quello, quasi evitando di dover accettare che il peso della sopportazione di quell'attesa era sempre più gravoso da sostenere, lo stava opprimendo sempre più, fino a farlo giungere a compiere quel gesto insano, terribilmente egoista che fece, forse non sarà stata l'unica componente che lo spinse a togliersi la vita, forse ci fu anche altro, e altro ancora, ma di certo fu una formidabile motrice per farlo giungere alla fine del suo percorso di vita, peccato, peccato davvero, a distanza di tanto tempo ancora la ferita è aperta, ma andiamo avanti, sulle ceneri di quella fine nacque, progressivamente, il @mad-runner 2.0, quello più potente in assoluto, che raccolse, in un'ottica di miglioramente deciso delle sue prestazioni, quella sorta di eredità virtuale che gli lasciò l'amato fratello, non riuscendo a eguagliare e superare le sue prestazioni, ma avvicinandole sensibilmente...

Continua...



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Coraggio, amico mio, capisco che sia pure a distanza di decenni, resta doloroso. Capisco🤕! Quindici anni fa avevo vissuto un episodio simile a quella di tuo fratello (nel mio caso però si era trattato di un concorso pubblico di secondo livello per il quale avevo praticamente buttato nel cesso non soltanto i miei migliori anni di giovinezza, ma per colpa di quel concorso infame, nemmeno i miei genitori poterono avere da me più attenzione, più motivi di soddisfazione e una vecchiaia più serena😭). Anni trascorsi a spaccarmi la schiena sui libri, limitando ai minimi termini le uscite, impegni continuamente schivati, il che, tra i mille risvolti negativi, significava vita sociale ridotta ai minimi termini e per non parlare dell'immagine di inaffidabilità che sicuramente trasmettevo. Ma nella mia immensa naivity di cui soffrivo a forti dosi, ero più che sicura che una volta sistematami grazie a quel concorso infame, avrei assicurato quantomeno quattro giorni di buona vecchiaia ai miei genitori e l'avrei fatta finita una volta per tutta con l'immagine di inaffidabilità. Ed ecco come feci grandi passi in avanti nel divenire la cinica realista cruda che oggi avete davanti (già lo ero quasi del tutto divenuta sotto un ulteriore importantissimo punto di vista, ma in quello della carriera la naivity si dispiegava in tutto il suo splendore). Come avrai immaginato, il concorso pubblico era stato una grande iperbuca (era corrotto fino alle midolla e palesemente la commissione aveva pure posto libri di testi sui banchi dei raccomandati: avevamo messo in atto una sommossa per la quale il presidente della commissione aveva minacciato di fare arrestare pure i vigilanti, che ci stavano lasciando fare perchè con tutta evidenza schifati pure loro😡). Il caso venne immediatamente insabbiato perchè oramai la corruzione pubblica era salita vertiginosamente a livelli che fino a qualche anno prima nemmeno ci si sognava. Non ti so dire se fossi stata atea anzichè credente (sia pure allora come allora trascinandomi dietro una buona dose di superficialità), se avrei agito come tuo fratello. Grazie a Dio invece ebbi la reazione che ebbi, di cui sopra, pur facendo stavolta la figura dell'inacidita in controtendenza alla moderna filosofia della positivity a tutti i costi. Ma il senso di colpa soprattutto verso i miei genitori resta a tutt'ora, anche se una lezione l'ho imparata: diffidare fortemente dall'intercalare se vuoi, puoi. No. Non puoi se vuoi (e già mi pare di ascoltare le critiche dei benpensanti moralisti della positivity philosophy): puoi se le circostanze che non sei in grado di dominare te lo permettono. Inutile illudersi, infatti: parecchie circostanze esterne non possono essere dominate dalla mera volontà umana. Dobbiamo riconoscere che l'essere umano è debole e vive in funzione del servo arbitrio (per dirla sulla falsariga del buon Martin Lutero. Va capito che nascere in Nigeria non è la stessa cosa che nascere in Australia, per dirne una lampante ed essere non vedente in Nigeria non è la stessa cosa di esserlo in Australia. Punto. Le circostanze esterne più forti di noi possono essere superate soltanto se arriva il via libera dall'alto, ma se quest'ultimo non arriva c'è un buon motivo (quale che sia, non ha importanza di sapere). E magari proprio dall'alto ci arriva l'indicazione di direzionarci in base alle circostanze (se la strada Alfa è tortuosa e la Zeta è invece percorribile, prendere la Zeta anche se non è del tutto la nostra strapreferita: se siamo ragionevoli, impareremo ad amarla ed è quanto è capitato a me con l'insegnamento e ora pure con la musica, ma purtroppo per i miei genitori che non ci sono più è troppo tardi😭), ma la nostra testardaggine ci impedisce di accoglierla. Oggi il mio migliore amico mi ha telefonato e le sue prime considerazioni sono state se potessi tornare indietro...😢
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Capisco il tuo grandissimo scoglionamento, per quanto tu ti sia preparata, nel ritrovarti di fronte alla situazione di corruzione della commissione, era da dargli fuoco con il lanciafiamme, per dirla alla De Luca, la delusione che ne consegue può essere devastante, nel caso di mio fratello, se non era ancora chiaro da quello che ho scritto sopra (non volevo essere proprio trasparente, ma a un certo punto me ne fotte veramente poco), la goccia, o meglio, l'acquazzone che fece straripare il fiume di emozioni negative, che lo portò a compiere quell'insano gesto, fu l'ammissione da parte della controparte che stava aspettando un figlio che non era suo, ma brutta zoccola del cazzo che non sei altro, posso capire che le cose non vadano, ma se vuoi farti trombare, inculare o altro ancora, usa delle precauzioni, rimase in cinta e cercò di cammuffare il tutto riprendendo i rapporti sessuali con mio fratello, al quale però non tornavano i conti, la data presunta del parto non coincideva e lei confessò l'accaduto, lui tentò di superare l'accaduto ma, con tutta probabilità, venne schiacciato da quell'evento, la sensibilità, i tempi di allora (accadere una cosa del genere 34 anni fa o ai giorni nostri è nettamente diverso) e altro ancora determinarono una congentura sfavorevole che asfissiò a tal punto mio fratello da fargli decidere di farla finita...

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Guarda, credo avremmo dovuto rovesciare i tavoli anche se finivamo in galera per davvero. Almeno saremmo finiti sui giornali e alla commissione d'esame sarebbe risultato impossibile insabbiare il fattaccio. Soltanto che ai miei genitori (e non solo a loro) avrebbe pigliato un infarto al sapermi in galera. Vabbè che qui c'è stato pure un concorso di colpa di tutti noi partecipanti. Porca miseria, sapevamo che il 94% dei posti era già preassegnato ai raccomandati (e neppure, dato che non li avevano neppure coperti tutti) e noi come polli a fare affidamento su quel misero 6%😡. Anzi, se fossimo stati davvero furbi, già ai tempi della laurea avremmo studiato quantomeno per un indirizzo che l'avrebbe resa valida anche all'estero (indirizzo economico o trasnazionale, anzi, quello economico è pure molto meglio del trasnazionale perchè fa accedere alle classi d'insegnamento di seconda e terza fascia e prepara pure meglio per i concorsi di secondo livello in ambito UE). Infatti, nonostante gli innumerevoli difetti dell'UE, dal punto di vista dei concorsi pubblici nei paesi sedi degli organi europei guardano davvero la preparazione (e soprattutto se conosci almeno due lingue europee a livello nativo o quasi) e non la buona parola del politico italiano con la quale si puliscono il sedere dopo essere andati al cesso. Ma purtroppo eravamo tutt'altro che furbi, allora come allora (complice pure il fatto che quasi nessuno di noi aveva membri della famiglia del ramo a saperci orientare e già questo solo punto dolente avrebbe dovuto farci desistere e prendere un'altra strada dove essere figli d'arte non conta troppo, dato che vivevamo nel paese dell'ufficio di famiglia che però tanto critica l'India per il suo sistema a caste, ma quantomeno in India lo ammettono pulitamente, senza l'ipocrisia del cavolo del paese delle banane😡). In ogni caso, c'è pure da rilevare che nemmeno i figli d'arte del mio ateneo se la cavavano. La maggior parte dei figli di avvocati che conoscevo, non riuscivano a superare l'esame forsense e non una volta sola. Non lo superavano due, non lo superavano tre. Curiosamente, vedevo però superarlo a studenti che durante il corso di laurea presentavano serie e serissime difficoltà di apprendimento, dovendo ripetere costantemente lo stesso esame per tre volte. Una mia cara amica figlia di avvocato, si era radicalmente trasformata da ragazza allegra e solare qual era sempre stata ad amareggiata e frustrata a tal punto da interrompere pure i nostri contatti (il solito classico, forse, della rinuncia alla vita sociale, sia pure quella poca ed effimera che uno studente di legge che dovesse applicarsi poteva permettersi, a causa di cocente delusione e frustrazione). Il fatto comunque sta che nemmeno il papà avvocato con decenni di carriera alle spalle aveva potuto far nulla per lei, così come non ne avevano potuto gli altri papà avvocati di altri miei colleghi. Anche la mia amica però aveva altri assi nella manica: sapeva suonare bene il pianoforte, quindi avrebbe potuto cambiare facilmente strada terminando gli studi al conservatorio e con le conoscenze che sicuramente il papà aveva, non le sarebbe stato difficile dare lezioni di piano privatamente, sia pur dovendo aprire una p. IVA. Data la famiglia alle spalle che sicuramente stava ancora meglio della mia e la più giovane età, il cammino era aperto. Da parte mia, ero nel frattempo già passata al lavoro alla municipale, poi c'era stato quel brutto incidente con la moto che mi aveva regalato mezza testa spaccata, la recidiva di cancro di mia madre e il decesso di entrambi i miei genitori. Quando mi ero iscritta al concorso a titoli per l'insegnamento alle elementari e materne, mancava poco per levare definitivamente le tende, comunque ben lieta di andarmene dall'Italia.
No, non c'ero proprio arrivata che i caso di tuo fratello fosse così grave. Avevo capito trattarsi di una relazione andata a male perchè lei si era rifiutata di sposarlo (avevo capito che la risposta che aspettava dovesse essere un si o un no a richiesta di matrimonio). D'altra parte, avevo presenziato a un caso del genere nella mia città: un signore che aveva tentato il suicidio perchè la fidanzata (o nemmeno tale, forse si trattava di quelle classiche e purtroppo comunissime storie sentimentali a senso unico dove il malcapitato o la malcapitata in questione costruisce castelli in aria mentre la controparte non ne sa un accidente) lo aveva rifiutato. Solo che questo poveraccio invece di morire era rimasto peggio di un vegetale: paralizzato mi pare dal collo in giù (si era forse buttato da qualche ponte) e avendo perduto gran parte dell'uso della parola più altre funzioni cerebrali). Santo cielo, neanche a pensare alla mamma di questo qui vedova e in età parecchio avanzata (ultraottantenne, se non ricordo male)😱.
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