RE: I miei piccoli progressi in dCrops! Fine della Stagione autunnale! - (ITA/ENG) - My little progress in dCrops! End of the Autumn Season!
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Il mio commercialista che è deceduto era come lo descrivi. Quello con cui mi sono consultata è un'ottima persona, ma abituato a soli clienti tradizionali. Questo pomeriggio spero riuscire a sentire un'altra campana. L'ultima spiaggia sarebbe quella della consulenza online a pagamento con gli esperti, se non risolvo quel che rimane da risolvere entro la fine dell'anno. È proprio vero che nei paesi latini vige il far west finanziario, o quantomeno era la regola fino a pochi anni fa. Figurati che mia suocera durante tutta la sua vita non aveva mai presentato una dichiarazione dei redditi (disconosceva a completo pure l'esistenza del fisco). E le persone non solo della sua età, ma anche quelle fino a una decina di anni più giovani di me, spesso non hanno nemmeno la licenza elementare, quindi puoi figurarti l'ambiente sociale. Quanto a mia suocera, prima di riuscire a ottenere la pensione di vedova (e risposarsi per la quarta volta con un signore, anche lui vedovo, che quantomeno era stato un operatore ecologico e quindi godeva di pensione decente), viveva senza alcuna entrata in mezzo ai boschi con i figli nel vero senso della parola, niente casa, mi ha raccontato mio marito. Mangiando quello che in natura riuscivano a reperire e se non ci riuscivano, s ne stavano settimne intere senza mangiare. Mia suocera poi aveva si e no la seconda elementare, come studi, quindi figuriamoci se si può pretendere consapevolezza fiscale da persone che da una vita hanno vissuto in tale stato. Meno comprensibile è invece appunto l'atteggiamento di chi studi ne ha, non è ignorante, sa che il sistema fiscale esiste, apre stabilimenti clandestini e quando riceve un minimo di entrate, invece di pensare a mettersi a norma di legge, apre un secondo stabilimento clandestino. Questo attegiamento non mi riesce proprio di giustificarlo, specie se il motivo sta nel fatto che siccome i politici non dichiarano tutti i loro beni, allora non li dichiaro nemmeno io. Beh, senza considerare che i politici hanno il coltello dalla parte del manico, ma il cittadino ordinario no. Questo è un po' il discorso che qualcuno della comunità brasiliana di hive mi avrebbe fatto, ma ovviamente non ci penso nemmeno a seguirlo solo perchè l'utente di turno se ne infischia di un eventuale accertamento fiscale. Dell'Italia di 30 anni fa (20 anni fa già iniziava a non essere gran che possibile, ma ancora si faceva) ricordo di quant'erano diffuse le ripetizioni da parte degli studenti universitari. La figlia della mia maestra delle elementari, che dava ripetizioni di matematica, era una di questi universitari. A mia volta, 20-25 anni fa, da universitaria, davo lezioni linguistiche e in seguito pure di musica. Nessuno aveva nemmeno la più vaga idea che i ricavi da queste ripetizioni, a seconda delle circostanze, andavano dichiarati al fisco. E pure con tanto di apertura di p. IVA (già, dato che in Italia si deve aprire p. IVA per ogni minuzia. A noi andava di lusso perchè eravamo a carico dei nostri genitori e un familiare a carico, a seconda dell'età, si può permettere di guadagnare senza obbligo di dichiarazione una cifra che oggi si aggira intorno ai 2000 euro annui se oltre i 24 anni di età e intoro ai 4000 se più giovani. Superata tale cifra, l'obbligo della dichiarazione e della previa apertura di p. IVA come insegnante privato rimane, pena forse pure l'accusa di esercizio abusivo della professione e qua mi sa che si va pure sul penale. Solo che appunto 30 anni fa non veniva nessuno a fiscalizzarti, mentre guardacaso proprio dal brutto crollo finanziario dovuto alla bancarotta della Lehmann Brothers il fisco italiano ha iniziato a ficcare il naso con molta più insistenza rispetto al periodo precedente. Ora perfino la piattaforma Superprof invita ad aprire p. IVA a chi dà ripetizioni, gufando conseguenze catastrofiche se si lavora in nero. Dicono pure che dare ripetizioni è molto lucrativo e già a leggeerli mi chiedevo se gli autori vivessero su Nettuno, per poi supporre che le ripetizioni saranno forse molto lucrative in regioni quali il Friuli e il Trentino, ma non certo nell'infame Padania occidentale, dove al massimo trovavi un alunno pagante all'anno, ma uno di numero, mentre gli altri pretendevano di avere gratis tutto quello che non fosse commestibile a causa del tratto culturale di cui raccontavo su noise.cash.
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Ps.: mi scordavo di aggiungere che la microimpresa individuale è nata nel 2008 proprio per velocizzare la burocrazia. Dal 2020 è possibile aprirla online in un attimo, quindi ha poco senso montare una bancarella di uova, frutta e verdura clandestina oppure una bancarella di calzature e abbigliamento, fossero nuovi, fossero usati. La microimpresa individuale è perfetta pure per i venditori ambulanti. Non così ovviamente per una clinica, ma per forza di cose, dato che si ha a che fare con la salute (e magari pure la pelle) dei pazienti. Per la clinica ci va come minimo una microimpresa (non individuale), molto più burocratizzata. L'alternativa è lavorare come sanitario autonomo (soltanto qualora non si monti una struttura), opzione molto meno burocratica, ma anche lì, la popolazione si scoraggia e capita che preferisca il lavoro nero (che nella mia regione è norma e regola, tra l'altro)
Mi auguro che tu riesca a trovare al più presto, possa essere grazie al nuovo commercialista al quale ti sei rivolta, o alla strada della consulenza online a pagamento con degli esperti, qualcuno che possa aiutarti a fare chiarezza su come muoverti, entro la fine dell'anno, per quanto riguarda la tua dichiarazione, in modo da riuscire a evitare qualsiasi guaio, di qualsiasi tipo, a livello fiscale.
Purtroppo, infatti, certe situazioni non sono assolutamente facili da affrontare, ed aver a che fare col fisco, anche nell'eventualità che tu sia completamente in regola, non è mai una cosa molto simpatica, ed anzi, spesso, è l'inizio di una situazione decisamente spiacevole, nella quale ti trovi ad essere, comunque, colpevole, fino a quando non dimostri il contrario, e non è mai facile.
La situazione della quale mi hai parlato, aiuta certamente a comprendere perché, poi, attualmente, ci sia ancora questo far west finanziario all'interno del paese nel quale vivi, che continua, comunque, a ricordarmi un'Italia, di ormai un bel po' di anni fa, anche se forse non esattamente nelle stesse condizioni.
Quello che ha dovuto passare tua suocera, ad esempio, nonchè, ovviamente, di conseguenza, tuo marito, certamente non è stata una passeggiata, ed anzi, tanto di cappello a lei per essere riuscita a portare avanti, comunque, la sua famiglia, fino alla situazione attuale, viste tutte le difficoltà che ha dovuto affrontare.
Come giustamente hai detto tu, non si può certo pretendere che, chi ha vissuto in tali condizioni, possa anche solo preoccuparsi della fiscalità, anche perché dubito vi possa aver mai avuto a che fare, viste le condizioni nelle quali viveva con la sua famiglia, cose alle quali va poi aggiunta, anche una completa misconoscenza, anche solo lontanamente, di tali regole.
Discorso diverso, ovviamente, come giustamente sottolinei tu, per chi queste regole le conosce, e magari anche bene, visto che ha studiato, e sicuramente ha vissuto in una maniera ben diversa, ed al contrario, magari, finisce per approfittarsene.
Da valutare, però, di caso, in caso, tutte le varie situazioni che si possono venire a presentare, poiché, se certamente non giustifico, in alcun modo, chi è finanziariamente solido, e semplicemente si approfitta della situazione per fare ancora più soldi, magari posso comprendere un po' di più chi di soldi non ne ha molti, e tenta di approfittare della situazione per riuscire a migliorare le proprie condizioni finanziarie, ed economiche, magari per aiutare la famiglia a sbarcare il lunario.
Se è vero, infatti, che anche questi ultimi stanno sbagliando, se non altro, dal mio punto di vista, sono un po' più giustificabili, visto che si stanno comportando in questo modo, solo ed esclusivamente per cercare di risollevarsi, assieme, magari, alla loro famiglia, da una situazione di disagio economico che li fa vivere, magari, in grosse difficoltà.
Va da sé, ovviamente, che la cosa migliore sarebbe essere sempre in regola, e agire a norma di legge, però, come dicevo prima, c'è caso e caso, e, secondo me, molte differenze tra l'uno e l'altro.
Onestamente quello delle ripetizioni è un mondo che personalmente non conosco, se non da cliente delle stesse, visto che mi ricordo che, nei primi anni di superiori, in un paio di occasioni ero stato costretto a rivolgermi a chi mi poteva aiutare a comprendere meglio alcune materie.
Non ho mai saputo, di conseguenza, quali potessero essere le regolamentazioni, a livello fiscale, che regolavano le stesse, ma sinceramente, almeno per quanto mi riguarda, non mi ricordo di aver mai visto fatture di alcun tipo, anche se ero un po' più piccolo, e quindi potrei non ricordarmi bene.
Scoprire, quindi, che anche tale settore ha delle regole da seguire, che prevedono anche l'apertura di una partita IVA, con relativa dichiarazione di ogni guadagno derivante da tale attività, è per me, lo ammetto, una completa sorpresa, anche se, col senno di poi, ha decisamente una sua logica, visto che trattasi, comunque, per l'appunto, di un vero e proprio lavoro.
Non sarei un granché sicuro che, anche attualmente, tale settore sia in qualche maniera più controllato, e tenuto d'occhio, e rimango più che convinto che, in realtà, si muova tutto in un sottobosco, piuttosto nascosto, fatto perlopiù di passaparola, o di situazioni simili, restando, di conseguenza, ben lontano da qualsiasi tipo di fiscalità.
Non essendo, però, un settore di mio interesse, non posso esprimermi con cognizione di causa, e la mia opinione in merito è espressa basandomi meramente su mie idee, che possono essere completamente sbagliate, e, magari, non è affatto così.
Sul fatto, poi, che le ripetizioni possano essere molto lucrative, non so quanto questo possa essere vero, almeno soprattutto quando fatto all'interno della legalità, con, quindi, le conseguenti dichiarazioni dei guadagni, e tutte le tassazioni del caso.
Situazione diversa, magari, per chi continua ad operare ai margini della legalità, visto che, in quel caso, i guadagni si possono considerare "putiti", anche se correndo il rischio di venire poi, se scoperti, perseguiti in maniera pesante, rischiando anche, a quanto leggo nel tuo commento, persecuzioni penali da non prendere affatto sotto gamba.
Ma in fondo, probabilmente, questo è solo uno dei tanti settori nei quali vivono, più o meno, nelle stesse situazioni, tra luci e ombre, e non credo che la cosa varga solo per l'Italia, o per il tuo paese, ma in generale sia così a livello internazionale, poiché, in fondo, come dice una specie di proverbio, "tutto il mondo è paese".
Se effettivamente, dal 2008, esiste la possibilità di aprire un'impresa, in maniera molto veloce, ed in tutta legalità, ha probabilmente poco senso aprirla, comunque, senza le necessarie autorizzazioni, in maniera clandestina, e probabilmente, in questo caso, entra in gioco l'ignoranza del settore da parte chi agisce così.
Situazione diversa , al contrario, per chi ha a che fare con il settore della salute, dove entra in ballo, non solo un discorso di fiscalità che si tenta di aggirare, ma, piuttosto, la salute degli eventuali pazienti, e, di conseguenza, lì sarei molto più severo, visto che le conseguenze sarebbero di tutt’altro genere.
Credo che alla base di tutte queste situazioni, comunque, rimanga un ignoranza, a livello di materia fiscale, e legale, che, fino a quando non sarà colmata, difficilmente ci sarà modo di poter cambiare le cose.
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Diciamo che a livello culturale alla base del mancato mettere a norma di legger uno stabilimento da parte di chi conosce più o meno bene la sequenza burocratica da rispettare non c'è l'approfittarsene per lucrare di più. Spesso si tratta di mero scoraggiamento davanti alla burocrazia, nel caso di attività non comprese tra quelle consentite alla microimpresa individuale, quella che si apre in un attimo. Per cultura consolidata, poi, il continente americano non è poplato da risparmiatori come gli spagnoli e gli italiani. È un diverso modo di vivere aiutato dall'esistenza dell'economia keynesiana. Capita spesso e volentieri che i denari mancano perchè si squagliano altrove. Tipo feste di compleanno che costano il doppio della mia seconda laurea (si era trattata di una università privata che avevo scelto perchè potevo muovermi nella mia città, mentre una pubblica è gratis, ma per la localizzazione avrei speso forse la stessa cifra in trasporti e alimentazione fuori casa, comunque sia mai costosa quanto sarebbe stata in Italia, dato che oltre a essere online, buona parte dei corsi complementari e tutti i libri e i moduli erano stati compresi nel prezzo in PDF). Anche le famiglie povere tendono a spendere cifre da capogiro per le feste di compleanno dei figli, che consistono in veri e propri ricevimenti con tanto di affitto di saloni (e infatti l'attività di affitto dei saloni delle feste è un'attività qui molto lucrativa), portate per una cinquantina di invitati, abiti da festa, decorazioni e a volte nelle feste vi è pure la presenza di animatori o musicisti (buon per questi ultimi😂). Se poi si tratta del compleanno di una quindicenne (questo tratto è comune in tutto il continente americano, soltanto che negli USA invece dei 15 sono i 16 anni), considerato una tappa importantissima per un'adolescente, c'è l'ulteriore spesa di un vero e proprio abito da sposa. Chi va dalla parrucchiera regolarmente, poi, capita che non badi a spese e se ne vada in un giorno quel che io spendo in cinque o sei anni. E la settimana dopo, di nuovo lì per altri tattamenti. Poi famiglie che viaggiano in continuazione, mentre l'italiano medio, se va bene, va in vacanza fuori città una sola volta in un anno. Insomma, è una cultura spendereccia alla quale non sarò mai avvezza, ma appunto è un tratto culturale continentale che dicono importante per far girare l'economia e evitare le recessioni europee. Per questo i prestiti bancari sono comunissimi, in primis negli USA. Ma il bello è che i risparmiatori che pure qui comunque esistono (c'è sempre l'eccezione alla regola) per lo più fanno parte della classe media (non i ricchi, non i miliardari, perchè questi ultimi, sempre per tratto culturale, amano parecchio l'ostentazione del loro status). Chi non ha, tende a spendere comunque quello che non ha. Non possono poi permettersi l'auto? Chissenefrega, la comprano ugualmente. Poi non pagano il bollo (ovviamente che non possono) e ultimamente che le autostrade sono sempre più fiscalizzate, l'auto finisce immancabilmente sequestrata. Detto tanto, spesso e volentierissimo sono persone splendide, accoglienti e amichevoli oltre ogni dire. Ma sono nati e cresciuti in paesi dall'economia keynesiana che si basa sulle carte di credito, i prestiti bancari e di conseguenza il vivere al di sopra delle proprie possibilità.
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Diciamo che certamente la burocrazia non è quasi mai piacevole da affrontare, e sono pochi i casi di Paesi nei quali la stessa sia snella e veloce, e consenta di sbrigare qualsiasi tipo di pratica in maniera veloce, ed indolore, senza perdere quantità di tempo spropositate, senza poi, magari, riuscire nemmeno a portare a termine tutto quello che si deve fare.
Temo, di conseguenza, che anche nel vostro paese questa non sia esente da macchinosità, e complicazioni, che fanno passare anche semplicemente la voglia di affrontare determinati iter, per raggiungere determinate autorizzazioni, anche se questo non vuol dire che non si debba agire all'interno della legalità.
Per il resto, come si suol dire, "paese che vai usanze che trovi", ed effettivamente ho notato, anche in molti stranieri che vivono qui in Italia, questo modo di fare un po', tra virgolette, "spendaccione", a volte anche ben oltre i limiti di quanto sembra apparentemente possibile.
Ovviamente non sta a me giudicare i comportamenti a riguardo, visto che ognuno è libero di fare quello che crede, però, sinceramente, visto che per l'appunto ho ben altra mentalità, mi riesce difficile comprendere certi comportamenti, così esagerati, da parte di determinate persone.
Come dicevo, però, ognuno è libero di fare quello che crede, fino a quando questo non va a ledere le libertà altrui, visto che in questo caso le cose sarebbero ben diverse.
Non sono, comunque, poi, neanche le sole comunità di stranieri che vedo comportarsi in questo modo, visto che ho notato che, anche persone provenienti dall'est europeo, hanno comportamenti, certe volte simili, anche se, magari, meno sguaiati ed esagerati.
Ho notato, ad esempio, che presso molte comunità moldave, le famiglie non badano un granché alle spese, e tendono a vivere vite al di sopra delle loro presunte disponibilità economiche, senza porsi particolari problemi.
Anche in questo caso non mi sento ovviamente di giudicare, ed anzi, a volte, mi capita di essere quasi invidioso del loro modo di comportarsi, poiché mi sembra che, se non altro, si godono molto di più la vita, senza porsi troppi particolari problemi mentali, che a volte ci limitano, impedendoci, magari, di goderci un po' di più certe cose.
Eppure, in questo caso, non credo che siano nati in paesi con lo stesso tipo di economia, ma i comportamenti di cui sopra, certamente si assomigliano parecchio, e divergono di un bel po' rispetto a quanto io sia abituato.
Detto questo comunque, ribadisco il mio concetto che, fondamentalmente, gira intorno al "vivi e lascia vivere", per cui ritengo ognuno libero di fare ciò che più gli aggrada, nella propria vita, fino a quando questo non vada a ledere le libertà, e i diritti, altrui.
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Appunto, non sta a noi giudicare...fino a quando non vengono a bussare alla tua porta a chiederti prestiti (tra virgolette, che per lo più non restituiranno mai) perchè magari si trovano nella cacca fino al collo per aver speso in un giorno solo l'ammontare per due corsi universitari (o anche molto meno, ma comunque si trattava di soldi che non avrebbero dovuto spendere). Specie poi se sei il loro nonno o il loro suocero o un genitore. Chiedere prestiti in denaro da queste parti è ordinario come aprire il rubinetto dell'acqua. Da anziano, nel continente americano, avresti bisogno quantomeno non dico dell'assicurazione, che qui dai 60 anni in su costa un minimo di 3500 reais al mese a persona e dunque ci vogliono le cosiddette pensioni d'oro per potersele permettere (considera ch e quest'anno lo stipendio e la pensione minima sindacale ammonta a 1212), ma se non altro una convenzione da 100 al mese con una clinica privata. Ma l'anziano spesso non può pagarsi neanche quella, per lo meno in gran parte del sud-est (nel sud il sistema sanitario pubblico funziona invece alla perfezione), perchè ben volentieri una pensione minima si squaglia in pochi giorni facendo la spesa per tutti i membri della famiglia (compresi quelli sposati e con figli e magari pure nipoti, se sei un bisnonno o una bisnonna), Capita ben volentieri che un figlio o una figlia sposati sono tutt'altro che indipendenti: dato l'elevato livello di abbandono scolare, non riescono poi a trovare un lavoro decente e devono allora accontentarsi delle pulizie in nero se donne e di fare i manovali in nero se uomini. E i nipoti purtroppo tendono a seguire le vie dei genitori dell'abbandono scolare con le dovute conseguenze. Fortunatamente nella mia città queste tendenze deleterie sono in diminuzione e più ragazzi terminano la secondaria. Come paese, la strada da percorrere è ancora lunga, ma speriamo.
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Ps.: mi scordavo. Nei paesi dell'est c'é una cultura fortemente somigliante a quella latina
Ribadisco, come ho già detto prima, che sono d'accordo con te su questa cosa, poiché ti confermo che, per me, vige, abbastanza, la regola del "vivi e lascia vivere", e, di conseguenza, ritengo ognuno libero di fare quello che crede, fino a quando, però, con i suoi comportamenti, non viene a ledere le mie libertà, o, comunque, a mettermi il bastone tra le ruote.
Detto questo, sinceramente, la realtà che mi stai descrivendo non è esattamente il massimo, ma non starti a credere che la realtà italiana sia poi così diversa, nella realtà, anche se forse, a nostro vantaggio, c'è il fatto di una situazione economica forse leggermente migliore, ma nemmeno poi di tanto, visto la situazione attuale.
Sono molti, anche nel nostro paese, infatti, i figli, ed i nipoti, che vanno ancora a gravare sui loro genitori, o sui loro nonni, per quanto riguarda molte delle spese che devono affrontare, anche se, rispetto, forse, alla realtà che descrivi tu, c'è, da parte loro, un po' meno scialacquaggio di soldi, in feste o quant'altro, come dicevi tu, nel tuo post precedente.
Molto semplicemente, però, in questi periodi di crisi sono tanti quelli che si trovano in difficoltà a portare avanti le loro famiglie, con tutte le spese che ci sono, e che stanno aumentando in maniera decisamente esagerata.
Io stesso, in tutta sincerità, visto che in casa sono l'unico ad avere un lavoro in regola, e di conseguenza devo mantenere, a tutti gli effetti, mia moglie e mia figlia, se non avessi la fortuna di vivere in un appartamento di proprietà, che era dei miei nonni, ed attualmente è di mia madre, che me lo lascia utilizzare in usufrutto gratuito, ma al contrario dovessi anche pagare un affitto, non so come riuscirei a cavarmela.
Si tratta, ovviamente, di situazioni decisamente diverse, perché io non mi sognerei mai di spendere e spandere, come sembra che, da mentalità, facciano un po' tutti nel paese nel quale vivi attualmente, e un po' in tutto il Sudamerica a quanto mi dici, ma comunque hanno delle somiglianze.
Decisamente complicata, poi, a quello che leggo, la situazione che riguarda le persone che hanno una certa età, visto che, stando a quello che scrivi, difficilmente le persone comuni riescono a vivere un'anzianità poi così serena, soprattutto per quanto riguarda la sanità, non potendosi permettere adeguate assicurazioni, che sembrano essere praticamente indispensabili per potersi curare, visto che la pensione finisce per squagliarsi, come neve al sole, in quattro e quattr'otto, visto che, spesso, devono badare ancora a figli e, magari, nipoti.
Il lavoro in nero, poi, è una piaga anche nel nostro paese, soprattutto in certe regioni, dove il livello di abbandono scolare non credo sia da meno, ed anche in questo caso c'entra una cultura, o comunque un modo di vivere, con retaggi molto antiquati, che portano a seguire la via dell'assistenzialità, o, nei casi peggiori, si affidano alla malavita per sbarcare il lunario, andando ad incrementare le fila delle varie mafie.
Certo si potrebbe parlare di uno stato parecchio assente in quelle zone. ma sinceramente credo che ci sia un bel po' di concorso di colpa anche da parte di chi decide di seguire certe vie. anche se. ovviamente. quando cresci in certe realtà. poi finisci per farne parte integrante anche quando cresci. visto che quella è l'unica realtà che conosci. se non ti sbatti a guardare più in là del tuo naso. accorgendoti che ci sono altri modi di vivere.
È un po' quello che dici tu in merito a figli e nipoti che, purtroppo, tendono a seguire le vie dei genitori, dell'abbandono scolare, subendone tutte le ovvie conseguenze del caso, ma d'altronde, non per giustificare le loro scelte, come dicevo prima, quando nasci, cresci, e vivi, in una determinata realtà, non è nemmeno semplice accorgersi che ci potrebbe essere di meglio.
Mi auguro, ovviamente, che, col passare del tempo le cose possano migliorare, tanto nel nostro paese, quanto in quello nel quale vivi attualmente, ma certamente non è facile cancellare queste cose con un semplice colpo di spugna, o semplicemente schioccando le dita, ma ci sarà sicuramente un duro lavoro da fare.
Per quanto riguarda, poi, l'ultima postilla del tuo commento, concordo che, effettivamente, ho notato una marcata somiglianza tra cultura Latina, di cui abbiamo già parlato, e quella di alcune realtà di persone provenienti dai paesi dell'Est Europa.
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He misunderstood the objective.
Credit: reddit
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