A long year under the threat of the virus

Exactly one year ago, a man from the city of Codogno went to the hospital, having symptoms such as cough and fever. The doctors thought it was bronchitis but further investigations ascertained that it was the symptoms of Covid-19. He was the first patient to be hospitalized with a disease that had exploded in China and would soon spread around the world. Since that February 20, 2020, a long and difficult year has passed under the grip of the new fearful evil.

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A few days after that date, new outbreaks appeared in some areas of Italy and the number of infected people began to increase. Initially it was thought there were correlations with the first patient, contacts in clichés, but then new cases arose almost everywhere and it was necessary to implement a long lockdown of 2 months between mid-March and the first days of May. A personally difficult period since my wife was expecting our first child who was born on April 14, in a surreal hospital situation, in some ways tragic, and with the fear of being infected.

It was not an easy period to face but we loved each other with courage, strength and patience and we have overcome every difficulty. An experience that certainly strengthened and linked us in a profound way. Then came the summer season, the infected and the victims had constantly dropped, we went to the sea, without a mask and spent evenings in the company of friends. It seemed that everything was over. But in reality it was I foretelling a new and longer round of infections. Already from September in Italy the number of symptomatics had notably increased and the victims began to be more and more numerous. In the world, the virus had spared no one and the US was among the hardest hit.

We ended 2020 with a less stringent form of lockdown than the first but we have significantly reduced personal relationships with our friends. This time the virus has expanded its range and many of our acquaintances have fought against it. A light comes from the world of medicine, the first vaccines are authorized, after a period of testing, and the first people, exclusively hospital staff and carers for the elderly, the most defenseless, have been vaccinated.

To date, after a year from the beginning of everything, vaccines in Italy are still scarce. Healthcare personnel are almost totally vaccinated and the first doses have been inoculated to the over 80s. The road to normality, if anything, is still long but at least we have some good indications. The emotional and economic damage is huge, impressive: 100,000 victims now and hundreds of thousands of failed businesses. A wound that will take a long time to heal but in these dramatic situations, man's strength always finds nourishment from deep within himself. We'll make it!

ITA

Esattamente un anno fa, un uomo della città di Codogno, so recò presso l'ospedale, avendo sintomi come tosse e febbre. I medici pensarono che fosse una bronchite ma da ulteriori accertamenti si accertó che invece erano i sintomi del Covid-19. Fu il primo paziente ad essere ricoverato con una patologia che era esplosa in Cina e che ben presto si sarebbe propagata in tutto il mondo. Da quel 20 febbraio 2020 è trascorso un lungo e difficile anno sotto la stretta del nuovo temibile male.

Dopo pochi giorni da quello data nuovi focolai apparvero in alcune zone dell'Italia ed il numero dei contagiati iniziarono ad aumentare. Inizialmente si pensava ci fossero delle correlazioni con il primo paziente, contatti in luoghi comuni, ma poi nuovi casi nacquero un po' ovunque e fu necessario attuare un lungo lockdown dii 2 mesi tra la metà di Marzo fino ai primi giorni di Maggio. Un periodo personalmente difficile poiché mia moglie era in attesa del nostro primo figlio che è nato il 14 Aprile, in una situazione ospedaliera surreale, per taluni versi tragica, e con la paura di essere contagiati.

Non è stato un periodo semplice da affrontare ma ci siamo amati di coraggio, forza e pazienza e abbiamo superato ogni difficoltà. Un'esperienza che sicuramente ci ha rafforzati e legati in modo profondo. Poi è sopraggiunta la stagione estiva, i contagiati e le vittime erano costantemente calati, siamo andati a mare, senza mascherina e abbiamo trascorso serate in compagnia di amici. Sembrava che tutto fosse terminato. Ma in realtà era io preannuncio di una nuova e più lunga tornata di contagi. Già dal mese di settembre in Italia il numeri dei sintomatici era notovolmente aumentato e le vittime iniziavano ad essere sempre più numerose. Nel mondo il virus non aveva risparmiato nessuno e gli USA sono stati tra i più colpiti.

Abbiamo terminato il 2020 con una forma di lockdown meno stringente della prima ma abbiamo notevolmente ridotto le relazioni personali con i nostra amici. Questa volta il virus ha ampliato il suo raggio d'azione e molto nostri conoscenti hanno lottato contro di esso. Una luce arriva dal mondo della medicina, i primi vaccini sono autorizzati, dopo un periodo di test, e le prime persone, esclusivamente personale ospedaliero e assistenti agli anziani, i più indifesi, sono state vaccinate.

Ad oggi, dopo un anno dal principio di tutto, in Italia i vaccini sono ancora scarsi. Il personale sanitario è quasi totalmente vaccinato e le prime dosi sono state inoculate agli over 80. La strada della normalità, semmai ci sarà, è ancora lunga ma almeno abbiamo qualche buona indicazione. I danni affettivi ed economici sono ingenti, impressionanti: 100 mila vittime ormai e centinaia di migliaia di attività fallite. Una ferita che sarà lunga da rimarginare ma in queste situazioni drammatiche, la forza dell'uomo trova sempre alimentazione dal profondo se stesso. Ce la faremo!